mercoledì 15 aprile 2020

MULTI-DESTROYING


La moda del momento è quella del vantarsi nel riuscire a fare mille cose contemporaneamente. Ed ammetto di averlo fatto qualche volta anch'io. Tutti conosciamo comunque qualcuno che gestisce tre progetti contemporaneamente, parla al cellulare mentre guida, esterna al alta voce le miriadi di compiti che riesce a fare al giorno.
 Praticamente il giocoliere che aumenta il numero di palline da far girare in aria, e più ne ha più cerca l’applauso per non averle fatte cadere. Pensiamo che sia possibile ma purtroppo non lo è.
Uno studioso di nome Harold Pashler nei primi anni novanta ha dato un nome a questo fenomeno e lo ha chiamato “interferenza da doppio compito”. L’esperimento che ha condotto era molto semplice: dava un compito ad un gruppo di persone molto semplice come premere un bottone ad un determinato suono, aggiungendo un ulteriore semplice compito il tempo di impiegato raddoppiava. Pashler alla fine dei suoi studi è arrivato all'assunto che le persone pensano una cosa alla volta. E nel momento che dovete passare da un compito all'altro vi è una perdita di energia e di tempo, e ciò è dovuto al cambiamento da un contesto ad un altro. Occorre un certo sforzo per “interrompere” un processo, accedere alla memoria e recuperarne un altro, per poi svolgere quel lavoro.
Il nostro cervello lavora in serie e non in parallelo. Quindi deve fisiologicamente terminare un processo per procedere con quello successivo. Pensate, lavorando al pc, quanto tempo impiegate a chiudere un file per riaprirne e un altro, saranno certamente frazioni di secondo o secondi in base al tipo di file che sommati alla fine è tempo “sprecato” se lo facciamo in continuazione.

Progetto AgilMind

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