Ancora il virus circola e la conta dei contagi è una delle
poche liturgie che oggi si possono celebrare. Molti di noi sono in casa da mesi
ormai, ed hanno riadattato la propria esistenza a questa costretta nuova
condizione. Ma tra poco potremo ri-uscire. La ormai tanto discussa fase 2. Onestamente ho pensato sin dal primo
giorno di quarantena a come sarà tornare a vivere l’esterno. La domanda è
riusciremo a ri-uscire? A parte il gioco di parole non ho alcuna intenzione di
infilarmi nel ginepraio delle considerazioni tecniche, politiche e ahimè spesso
faziose sul come, chi e quando “concedere” la libertà di circolazione. Il mio
interrogativo vuole porsi sulla condizione emotiva che proveremo in quella che
dovremo ri-educare come normalità.
Non possiamo tornare indietro e far finta che sia stato un
brutto sogno, no. E’ la realtà e per paura di morire non possiamo permetterci
di smettere di vivere.
Dobbiamo chiedercelo ora per essere pronti domani: cosa
proverò quando incontrerò un conoscente o un amico, e riuscirò a riconoscerlo solo
dagli occhi dietro la mascherina? Sarò in grado di accettare quello che potrebbe essere un potenziale contagioso? Come reagirò
a chi si scosterà da me perché anche io possibile portatore del virus?
Quanta paura serpeggerà tra le strade?
Se ognuno farà il suo, dando il proprio contributo in quello
che può, possiamo tranquillamente rasserenarci. Il buon senso di ognuno di noi dovrà
essere il fondamento su cui costruire la nostra ri-uscita. Assumere
atteggiamenti prudenti ma senza paura: incontriamoci nella distanza. Il sorriso
più sincero è quello degli occhi, e se sarà genuino varrà più di un reale
abbraccio. Prendiamoci cura della nostra mente, e affrontiamo giorno per giorno gli accadimenti con obiettività. Pensiamo a ciò che possiamo controllare, a
quello che possiamo fare, e lasciamo andare via ogni pensiero su ciò che non
può dipendere dalle nostre scelte. Arriverà poi il momento del ragionamento sui
massimi sistemi. Accogliamo in ogni giorno quello che abbiamo, e usiamolo al
meglio. Pianifichiamo il presente guardando con fiducia al domani. Proteggiamo noi stessi e proteggeremo gli altri. Ri-usciamo con la consapevolezza
che il destino di tutti è forgiato dalle azioni di ognuno.
Allora sì che RiUsciamo.
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